leggiana
La storia, le foto, i luoghi e...
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L'origine del nome



Tra storia e leggenda.

La leggenda vuole che nel Palazzaccio vivesse una principessa di nome Diana, che consentiva l’attraversamento delle sue terre solo dopo aver pagato una tassa. Chi si rifiutava veniva gettato in una buca piena di lame taglienti. La parola Leggiana sarebbe quindi nata da questa “legge di Diana”.

Di sicuro sappiamo che a Leggiana, in epoca romana, passava la via Plestina, una strada di comunicazione particolarmente importante.

Il più antico documento che parla di Leggiana lo troviamo tra le carte dell’Abbazia di Sassovivo una comunità benedettina fondata intorno al 1070 e situata nei pressi di Foligno. In particolare nel gennaio del 1085 un certo Azzo di Lupo vende, a un prete di nome Bernardo, figlio di Rainieri una terra di Fragnano(Belfiore); Berardo di Pietro vende al medesimo una terra in LANDIZANO.

Nelle stesse carte dell’abbazia, viene riportata anche come LANIANO, LANDIANO, LAGNANO,LAUDIGIANA.
Secondo alcuni studiosi il nome potrebbe derivare da nomi romani come LEVIUS o LAEVIUS


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Gli abitanti



La popolazione non ha subito grandi variazioni nei secoli. Negli anni ’30 inoltre, risultano emigrate per l’America 18 persone di Leggiana. Questa e' la popolazione di Leggiana lungo i secoli:
1664 : 62;
1853 : 140;
1914 : 220;
1942 : 270;
1958 : 215;
1974 : 145;
1985 : 65;
2001 : 30.

Intorno al 1400 gli abitanti delle montagne intorno a Foligno erano incoraggiati a costruire le proprie abitazioni nei paesi limitrofi, ma venivano scoraggiati nel caso volessero trasferirsi in città. Infatti i centri abitati avevano la funzione di rallentare l’avanzate di qualche possibile nemico.


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La storia nei secoli



Documenti antichi con riferimenti a Leggiana.

I diversi documenti qui menzionati sono tratti dai documenti dell'Abbazia di Sassovivo e ci fanno comprendere meglio le relazioni tra Leggiana e l'Abbazia.

1085 Gennaio.
E' il più antico documento che ci parla di Leggiana. Azzo di Lupo vende, a un prete di nome Bernardo, figlio di Rainieri una terra di Fragnano(Belfiore); Berardo di Pietro vende al medesimo una terra in LANDIZANO.

1092.
Martino di Guisberto vende a Bilinguarda della fu Franca ed a Enrico della fu Bilinguarda metà della terre de lui possedute nel comitato di Foligno, nella località di Laupidiano, Barri e Valle di Marte. Questa valle di Marte più volte ricordata nei documenti antichi corrisponde a quella valle tuttora chiamata "La Smarta" dietro al Santuario della Madonna del Sasso.

1098.
Un certo Bernando del fù Pietro offre la propria persona e dona al Monastero dell SS.ma Trinità, retto da Dionisio, tutti i suoi beni mobili ed immobili che si trovano in S.Stefano di Landiziano.

1114.
Atto di donazione al Monastero di Sassovivo, da parte del conte Offredo a suo fratello Alberto di un podere nel contato di Foligno, in un luogo chiamato Landiano.

1117 Gennaio.
Pietro dà all'abate Alberto di Sassovivo quanto possiede, mobili e immobili, in Scopoli e in S.Stefano, così pure in Landiziano, in cambio di una terra nella piana della chiesa di S.Lorenzo de spina.

1194.
Il conte Offredo, figlio del conte Gualtieri, dà in pegno ad Alberto abate e al monastero di Sassovivo un suo manso in Landizano, quale garanzia per un mutuo concessogli di venti soldi pavesi.

1211.
Al tempo dell'imperatore Ottone, i coniugi accettante e senguenetta vendono al monastero di Sassovivo, un appezzamento di terreno in Scopoli; in cambio di tale rendita, Accettante dà alla moglie due stai di terra in Lagnano.

1226 21 Gennaio.
Al tempo di Onofrio Papa e Federico imperatore, Filippo di Rodolfo, podestà di Foligno, promette al monastero di Sassovivo di esentare dai tributi gli "omines" del monastero (i dipendenti) abitanti nel distretto di Foligno e precisamente nelle località di Scopoli, Villa di Landiano, Cifo, Cannaiola, Acqua S.Stefano, Lacu e Cascito.

1227 24 Ottobre.
Angelo, abate di Sassovivo, loca per 12 anni a Bonaventura di Benencasa una terra posta in Landizano.

1230 30 Gennaio.
Un certo Diotaiuti di Omodeo di Landiano dà ad Angelo abate di Sassovivo un pezzo di terreno con alberi, posto in Landiano.

1230 30 Giugno.
Jacopo e Tommaso di Varcannazio donano al monastero di Sassovivo, tramite l'abate Angelo, due terreni alberati in Landiano per la franchigia che gli era stata loro concessa.

1230 1 Luglio.
Atto di vendita di un piccolo appezzamento di terra da parte di Biluarda e Raus di Matteo al monastero di Sassovivo nella persona dell'abate Michele di Damiano, posto in Landiano.

1716 Giugno.
Un certo salvatore di Ubaldo della villa della Leggiana, Viene accusato di aver ucciso dei colombi nel territorio di Casenove ai danni di Ottaviano Cirocchi. L'Ubaldi incarcerato immediatamente, fu assolto il 18 Luglio.


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Le calamità nella valle



Leggiana e' situata nell'appennino umbro-marchigiano, una zona ad alto rischio sismico.
Tralasciando l'ultimo terremoto del 26 Settembre 1997 che ha messo in ginocchio l'intero paese, si hanno notizie di terremoti sin dal 30 aprile 1279 quando l'appennino umbro-marchigiano fu interessato da un terremoto che precedette di poche ore un secondo evento distruttivo verificatosi nell'Appennino tosco-emiliano.

Alcuni cronisti medievali hanno descritto questi eventi come un unico fenomeno abbracciante gran parte dell'Italia centrale.

L'area di danneggiamento del terremoto umbro-marchigiano fu comunque ampia. Fonti coeve e attendibili attestano che due terzi degli edifici di Camerino furono distrutti mentre Cagli, Fabriano, Matelica, San Severino Marche, Cingoli, Nocera, Foligno e Spello rimasero "diroccate".
Tutti i castelli (ossia insediamenti minori cinti da mura) nelle montagne tra Nocera e Camerino "patirono molti danni".

Il castello di Serravalle (di Chienti) sarebbe restato sepolto da una frana, forse innescata dal terremoto.
Non si hanno dati attendibili sul numero - comunque molto elevato - delle vittime ne' sull'estensione dell'area di risentimento, a parte il fatto che essa comprese certamente Roma.

Le notizie dei terremoti del 1279 ebbero vasta eco nell'Europa centrosettentrionale: se ne trovano menzioni in cronache austriache, tedesche e polacche.

Studio di riferimento: Monachesi ed. (1987)

Terribile fu inoltre il terremoto dell'11 Ottobre del 1791. I villaggi di "Scopoli [...] Leggiana, Case Nuove, Volperino, Serrone, Pale, Morro, Casale, ed altri prossimi luoghi" furono particolarmente colpiti.

I testimoni lasciano peraltro intendere che all'entita' complessiva dei danni non furono estranee le preesistenti cattive condizioni degli edifici ("e' caduto quel ch'era cadente, e rovinato, cio' ch'era gia' rovinoso").
fonte http://emidius.mi.ingv.it/GNDT/T19970926/schede1279-1879.html


Negli scritti della Biblioteca Comunale di Foligno, troviamo una descrizione scarsa, ma cruda e realistica dell'effetto sismico: "....getto' a terra le Case Nuove, la Leggiana, Serrone e altre ville".
Poco dopo in data 15 Ottobre 1974, lo stesso cronista parla di una terribile siccità: "dal mese di Marzo 1793 al 22 Giugno 1794, furono 14 mesi senza mai piovere, fu un gran secco, si fecero diverse orazioni....". Anche il fiume Menotre ogni tanto causava danni, e nel 1895 forti piogge ne causarono lo straripamento.

Altre gravissime calamita' furono le grandinate del 1282 e 1590. Quest'ultima provocò oltre alla carestia, anche l’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità.


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Curiosità - proverbi e detti leggianesi



Chi passa a la Leggiana e non è puntatu, tocca dì che Sergio no l'ha vistu o Barduccio 'nz'era arzatu. (Sergio e Balduccio erano due noti pettegoli di Leggiana).



Notizie tratte dal volume di Don Luciano Gregori, "La valle del Menotre".